Lo Studio Legale Acciai opera secondo il principio di indipendenza della libera professione nel rispetto della deontologia e delle istituzioni che sovrintendono la professione.

CHI SIAMO

La nostra policy

Disponibilità

la più ampia disponibilità da parte di tutti i componenti dello Studio e la reperibilità dei soci in tutti i giorni dell'anno, con il costante supporto di una struttura idonea a rispondere ai vari bisogni dei clienti;

Riservatezza

la massima riservatezza delle questioni trattate e delle informazioni ottenute nel corso del rapporto tra avvocato e cliente (riservatezza tutelata anche attraverso rigide regole disciplinanti e modalità di accesso all'archivio cartaceo ed a quello informatico)

Rapidità

la rapidità nel risolvere le questioni e la tempestività nel fissare gli appuntamenti ai clienti.

Assistenza

l'assistenza anche al di fuori dello stato italiano tramite la collaborazione con studi e corrispondenti in varie parti del mondo scelti di volta in volta tra quelli più adatti alle materie da trattare, anche con l'utilizzo delle più moderne tecnologie

La nostra policy è quella di essere partners affidabili e competenti e di dare la massima importanza al rapporto di fiducia con i nostri clienti, cercando di soddisfare al meglio le loro esigenze

La completa soddisfazione del cliente può essere ottenuta soltanto con:

risorse adeguate

    la predisposizione di adeguate risorse e procedure di lavoro per supportarlo in tutte le fasi di erogazione del servizio;

    Management

    la massima attenzione nella ricerca e selezione degli avvocati e praticanti e del personale dello Studio;

    dedizione

    la dedizione continua e costante di tutti gli avvocati dello Studio nel seguire i clienti nel pieno rispetto delle norme professionali e deontologiche.

     

    Che vuol dire “grande avvocato”?

    Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile è quell’avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l’udienza colla sua invadente personalità, che non annoia i giudici colla sua prolissità e non li mette in sospetto colla sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico intende per “grande avvocato”.

    (Pietro Calamandrei, “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”, 1954)